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Uomo. Poemetto di bioetica

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Un corpo è un sole di meravigliosa

stoffa cucita ad arte su un refolo

di vento che spira in ogni direzione

fintanto che lo vuole il cielo.

 

(Pagina 17). Sono quattro versi tratti dalla raccolta poetica Uomo, di Maurizio Soldini, sottotitolato Poemetto di bioetica. La sezione centrale, dalla quale è tratta la poesia sopra proposta, è titolata In media res. Infatti l’autore, senza troppi giri di parole, entra subito nel vivo del suo pensiero. Uno dei temi trainanti la narrazione poetica si evidenzia nel corpo, cioè quella parte di noi evidentemente corruttibile perché sottoposta alle leggi della biologia, ma il corpo è totalmente correlato allo spirito umano che in esso e con esso si evolve, un corpo che Soldini presenta nell’aspetto della sua sacralità. Siamo abituati a ricevere, tutti i giorni, nel nostro campo visivo, immagini di corpi esposti in vario modo e per i più disparati motivi, talvolta ostentati e mercificati sia dai Media che da noi stessi – è ora il tempo estivo in cui i corpi sono in maggiore evidenza –, il rischio è quello di perdere il senso della bellezza e dello stupore davanti a siffatta perfezione dell’evoluzione biologica. Soldini, con una quarantina di poesie, ci toglie dall’abitudine e ci mette nella direzione del mistero dell’essere umano. Avere il corpo non è un caso (pagina 18):

 

La Carne che tu sei è una vittoria

se ancora ti permette di sperare

nei pieghi delle libertà giocate

a dar risposte ad ogni evento

amaro o dolce come un aeroplano

che plana sulle nuvole dorate.

La carne è cara in ogni senso

brucia di gioia e di tormento

si gonfia di ferite e di carezze

respira forte quando tira vento

la sua speranza è come un gioco lento.

 

Nel poemetto, Soldini, percorre la storia biologica di ogni persona, con grande rispetto e una certa calibrata devozione verso questo arcano che è l’uomo, che fin da prima della nascita egli vede come cellula cresciuta nell’amore (col pianto avresti accolto / la comparsa sulla terra nuda). È una lettura coinvolgente, poiché nei suoi versi, lievi e al contempo consistenti per i temi trattati, si ritrova ognuno di noi, nel percorso esistenziale che l’autore mostra come un’osmosi continua tra la realtà biologica e una realtà intima e cosciente della propria esistenza e del mistero a cui essa si appella (pagina 23):

 

Ti guardi allo specchio

e ti guardi avanzare per strade

che ti hanno portato nel tempo

di strascichi amari.

Ma vedi apparire talora

lo spettro nebbioso di gioie

che pure ti spingono a entrare

nei giochi che pure sai fare

e non smetti di stare.

 

L’autore immagina, con abile scrittura, di accompagnare l’uomo nella sua crescita verso il tempo della maturità, fin nel dolore e sulla soglia della morte, trattata nella sezione titolata In limine mortis, in cui, con sette poesie, c’immerge nel mistero della sparizione biologica della persona umana. La poesia che precede l’ingresso nella suddetta sezione, apre il tema molto discusso, anche in queste ultime settimane, dell’eutanasia, che Soldini affronta così, proponendo, e non imponendo, il suo personale pensiero: “[…], lasciamo accadere / gli eventi stringiamo pure i denti / ma non usiamo la falce che stride / prima che siano maturi i tempi. / […]”, pagina 47.

 

Le poesie finali sono tra le più struggenti della raccolta, sono composte da pochi versi, la più lunga ne ha sei. Si parla del corpo sofferente che precipita nella morte, ma accompagnato dalla serenità della fede in una eternità che accoglierà ogni uomo (pagina 54):

 

La carne si sfa nel dolore

ma l’anima corre veloce

una mano la scorta felice

al cospetto di Chi. Chissà chi

 

È chiara la matrice cristiana del pensiero di Soldini (pagina 55):

 

Ancora un istante di tenebra,

e quindi la luce perpetua

 

Egli, per scrivere questa raccolta, mette in campo tutta la sua competenza di medico e studioso di bioetica ma anche di uomo e di uomo con un grande rispetto per la vita; come detto si raccolgono nella sua scrittura le avvisaglie di una visione cristiana della vita umana (un uomo è la terra è materia / corpo vitalizzato dal vento / […], pagina 47), ma è così delicata, tale proposta, che si ha la sensazione di percorrere un tratto di strada in aperta campagna con un amico con cui si sta discorrendo della vita e della morte, non vi è in nessuno dei due il tentativo di piegare l’altro ad una visione personale delle cose, ma semmai un libero e reciproco scambio di riflessioni. Buona lettura.


 monica martinelli - 08/09/2011 23:06:00 [ leggi altri commenti di monica martinelli » ]

Mi è piaciuta molto questa recensione, tanto più avendo letto e apprezzato il libro di poesie di Maurizio Soldini che ho avuto la possibilità di conoscere proprio alla presentazione di “Uomo. Poemetto di bioetica” che sin dal titolo mi aveva decisamente incuriosita. La sua formazione di medico, ma anche di studioso di filosofia e bioetica si coniuga molto bene con la sua attività poetica in questa raccolta tutta incentrata sull’uomo e sulla vita, entrambi mistero imperscrutabile (“Il senso di un uomo / è soltanto il mistero”), alla ricerca di un senso dell’esistenza (“..questa possibile esperienza di senso..”), e del suo percorso temporale fino alla fine, che evidentemente l’autore sa vedere nel dono, nella felicità, nella libertà che la vita di per sé rappresenta. E come sottolinea Roberto nella recensione, il corpo - che segue anch’esso il suo tempo - ha un ruolo fondamentale in questo libro, il corpo-carne di cui è fatto l’uomo che è congiuntamente anche anima: e qui sta la bellezza del sinolo, il mistero della nascita. Trovo molto emblematica questa poesia: “La scienza ti ha chiamato con dei nomi/zigote blastocisti morula altro ancora/ poi embrione feto… passa parola/perché si sappia in giro/tu sei come sei stato e ancor sarai/ una persona con il corpo e l’anima.”
Bellissimi e intensi i versi che chiudono la raccolta. Questo libro è un canto alla speranza e al sogno, e un messaggio incoraggiante di fiducia (non solo religiosa) nell’uomo. Persino per me che sono una pessimista incallita e non ho molta fiducia nella vita e nell’uomo…
un saluto
monica

 Maria Musik - 07/08/2011 19:09:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Questo invito alla lettura è particolarmente accattivante perchè ci proietta verso un libro che "plachi", in questa estate dei misfatti, l’orrore per corpi di profughi annegati, di civili straziati, che distolga da una mercificazione che conduce o all’ossessione o al disgusto. Un’ottica per guardare alle stagioni dell’Uomo in modo diverso, non per dimenticare od estraniarsi da una realtà che va affrontata e mutata ma, forse, proprio per "ricaricarsi", recuperando una diversa quanto reale visione, ed essere pronti ad affrontare l’altra faccia, quella più brutale, dell’esistere.

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